Ricostruire la coppia: il rapporto di coppia è basato sul compromesso. Penserai che è ovvio, ma se vivi da solo decidi esclusivamente in funzione tua mentre, se vivi in coppia, entrano in gioco i compromessi. È inevitabile.

Nel rapporto di coppia cosa sono i compromessi?

Immagina di essere su una sponda del fiume e che il tuo partner sia sulla riva opposta. Tra voi, un lungo ponte a collegare le due sponde.

Per riavvicinarvi, dovrete venirvi incontro avanzando lungo il ponte, tu procedendo verso di lui e lui dovrà avanzare nella tua direzione.

Questi sono i compromessi.

Accettare di rinunciare a un po’ del proprio, andando incontro all’altra persona rafforzando il rapporto di coppia.

Quanto devi andare incontro? La teoria dice spesso “metà e metà” ritrovandosi al centro del ponte. In verità, la realtà non è mai questa.

Se decidiamo di parlarne concretamente, spesso non ci si ritrova al centro del ponte: uno dei 2 avanza di più e uno dei due compie meno passi.

In modo superficiale potremmo gridare allo scandalo, ma io penso che quando si compiono dei passi l’uno verso l’altro, dobbiamo imparare a valorizzare quei passi senza stare troppo a misurarne il tragitto.

Certo, avresti voluto che compisse un tragitto maggiore ma ogni volta che si va incontro a qualcuno c’è un’intenzione, denota una voglia e va valorizzata. Se lo farai, con il tempo quei passi aumenteranno sempre più.

Ripartire nel rapporto di coppia

Perché ho fatto tutto questo preambolo? Perché ognuno deve sentire, comprendere, percepire in sé quanto sia disposto rinunciare e ad andare incontro, per essere felice.

Quando le persone compiono un percorso con me, do molti consigli e spiego un’infinità di cose su come tenere vivo e come migliorare il rapporto di coppia.

Solitamente vengo contattato dalle donne e i loro partner non desiderano fare alcun percorso. Talvolta mi viene chiesto: “Ora che so queste cose, come faccio, se provo a metterle in pratica e mi ritrovo Lui che mugugna, che mi risponde male o in modo acido, o non mi risponde affatto?” e io rispondo: “Dì a tuo marito che stai facendo un percorso e ti sei resa conto degli sbagli che hai fatto (che hai fatto TU, non tuo marito). Digli che ti dispiace, che cercherai di rimediare perché tieni a Lui”.

Questa frase la chiamo “tirare una riga con il passato” ed è molto importante perché la maggior parte degli uomini non intendono impegnarsi in un riavvicinamento perché la prima fase consiste nell’ammettere che si sta sbagliando qualcosa e, la maggior parte dei maschi, rifiutano di fare tra sé e sé questa ammissione.

Come agisce questa frase?

  1. Questa frase dice al partner che durante il percorso, hai compreso i TUOI sbagli (non dici che lui non ne abbia fatti, ma che hai compreso i tuoi). Questo fa capire all’altra persona che non stai più assumendo il ruolo di giudice che sentenzia sempre e solo le colpe dell’altra persona. Significa che ti sei messa in discussione. Significa che hai guardato alle tue mancanze senza fare alcuna critica a Lui.

  2. Altro passaggio… “Digli che ti dispiace” è una frase di pace, è un allungare la mano senza aspettarsi che l’altro la accolga e ce la stringa a sua volta. È un dire “ti chiedo scusa se qualche volta ho agito in modo inopportuno facendoti soffrire”. Se vogliamo che si apra lo spiraglio di una possibile collaborazione dobbiamo far comprendere all’altra persona che se hai fatto qualcosa che lo ha in qualche modo ferito, ti spiace.

  3. Altro passaggio: “Digli che cercherai di rimediare” e questo dice all’altra persona che non ci aspettiamo che sia Lui a cambiare. Lo mette al sicuro, lo pone al riparo, gli fa capire che non pretendi più il suo cambiamento. Ti ricordo che l’uomo è più propenso ad accettare di cambiare se a deciderlo è lui stesso ma, ogni volta che gli viene imposto o sente una pretesa, lo rifiuta per principio perché non accetta di subire imposizioni. Se desideri che partecipi al cambiamento che vi riavvicina, sappi che ogni volta che chiedi al partner di essere diverso, stai dicendogli che rifiuti com’è, non ti va bene, non ti piace e non sono messaggi che permettono il riavvicinamento.

Poi, ovviamente, ci deve essere un reale sforzo e impegno cambiando e migliorando alcune dinamiche, altrimenti, se tutto prosegue uguale a prima, con le accuse, con le ripicche, con l’ironia per offendere o sminuire, con gli occhi al cielo spazientiti, allora la frase per tirare una riga con il passato e ripartire, è stata una menzogna.

Se Lui ha perso ogni speranza per il rapporto di coppia

Un altro motivo che potrebbe portare il partner a non impegnarsi nel migliorare il rapporto di coppia, è il NON credere che sia possibile un riavvicinamento.

La maggior parte degli uomini quando hanno un problema sentono di doverlo affrontare e risolvere per sentire di essere utili e aver assolto al proprio compito. Ma, per sentirsi validi hanno la necessità di trovare la soluzione da soli e, quando gli viene suggerita da un’altra persona, il consulente, spesso la rifiutano e boicottano perché la vivono come una sconfitta personale.

Diciamo che, pur di salvare la propria identità come uomo, molti maschi arrivano a mettere a repentaglio la coppia.

Altro meccanismo tipicamente maschile: quando non riescono a trovare la soluzione al problema, tendono a non agire.

Se pensano ad una soluzione si prodigano per risolvere il problema ma se non trovano la soluzione oppure se ritengono che non vi sia nulla di possibile, scatta il meccanismo di “risparmio energetico” e non fanno alcunché per non perdere inutilmente tempo ed energie.

Errori da evitare per aiutare il rapporto di coppia

Vuoi dei risultati perché, in fondo, nonostante tutto tieni al vostro rapporto di coppia?

  1. Smetti di pretendere il suo impegno al cambiamento e lavora con fiducia sul tuo. Otterrai prima la sua cooperazione e i risultati arriveranno.
  2. Stai più attenta ai suoi piccoli passetti, piccoli progressi e riconoscili, altrimenti il bicchiere lo vivrai come se fosse sempre vuoto e ti bloccherai anche tu
  3. Non aspettarti che lui agisca e reagisca come te. Tu non sei lui e viceversa. Non avere aspettative in base a ciò che faresti tu.

Il discorso che faccio agli uomini quando non collaborano

Può capitare che gli uomini, su insistenza della partner, accettino a malincuore di iniziare un percorso con me.

Capita che, per non ammettere qualche proprio errore o per non accettare che vi possa essere un aiuto esterno per far migliorare il rapporto, decidano di seguire, ascoltare, partecipare ma solo apparentemente. In realtà boicottano ogni tentativo.

Quando avviene, tendo a fare un incontro solo con lui per comunicare “da uomo a uomo”: se non sai come procedere per migliorare il tuo rapporto hai il beneficio del dubbio perché non sapendo è concesso sbagliare. Ma, se vieni a sapere che un certo comportamento distrugge il rapporto ed un altro comportamento lo riavvicina e tu sbagli lo stesso, significa che non ti frega niente del tuo rapporto di coppia. Se è così, smetti di incolpare tua moglie e dille come stanno realmente le cose”.

C’è una consapevolezza che i partner devono acquisire: caro partner, quando la tua compagna ti mette alle strette per partecipare ad un percorso di coppia, non lo fa perché siete in una meravigliosa storia d’amore che vi appaga totalmente. Non siete arrivati a fare un percorso con me perché in casa vostra il rapporto è così meraviglioso che tutti dovrebbero imparare dalla vostra esperienza.

Se siete arrivati al percorso è perché qualcosa non andava e, se le cose non vanno, ci sono 2 strade:

  • Le si fanno andare meglio, SAPENDO COSA FARE
  • Le cose peggioreranno e, o si resta infelici per il resto della vita oppure ci si separa, ci si divide, si divorzia con tutti i casini che comporta! Gli avvocati, i costi, i figli che non vedi più, gli alimenti da pagare etc

Mi sembra un ragionamento che corre, liscio, quasi ovvio.

Sapere di cosa si ha bisogno come partner

Quando spiego alle donne che se hanno bisogno di essere aiutate dai propri compagni lo devono chiedere in modo diretto usando determinate parole, non è per “fregare” il compagno con un trucchetto.
Al contrario, è per evitare inutili contrasti e discussioni su cose banali e quotidiane (perché, alla fine, sono banali). Quando Lei capisce questa cosa, se vuole, decide di correggersi e inizia a dire in modo diretto “Senti, ho bisogno che mi aiuti facendo….”.

Ho imparato che mia moglie ha bisogno di essere abbracciata. Ora che lo so, sono nella condizione di scegliere e la mia decisione comporta delle conseguenze che determino io:

  • posso abbracciarla e soddisfare un suo bisogno rendendola felice
  • posso fregarmene e non abbracciarla mai e dire che tanto è inutile, che è un bisogno stupido, che non serve

sono libero di scegliere e determinerò delle conseguenze. La mia decisione creerà delle conseguenze.

Cosa vuoi? Un rapporto di coppia bello, sereno, soddisfacente? Agisci per ottenerlo accantonando alibi, scuse ed invenzioni.

Dico spesso, quando vedo che c’è poco impegno nel migliorare il rapporto di coppia: “Hai un problema e il problema è la tua dinamica di coppia. Datti da fare per risolverlo, oppure il problema ti scoppierà in mano. Io ti spiego come riuscirci, ma io non risolvo il tuo problema. Il tuo problema lo risolvi tu se ti dai da fare”.

Vale la pena impegnarsi per il riavvicinamento di coppia?

Lavorare per riavvicinare la coppia richiede fatica.

Hai mai sentito parlare del ROI? È un termine legato al business e significa “Ritorno dell’Investimento”. Ogni volta che si introduce un cambiamento, è più facile dar seguito con i fatti se:

  1. ne sentiamo fortemente il bisogno
  2. lo abbiamo deciso noi.

Questo ci dice che non puoi imporre, ad una persona che non ha intenzione di darsi da fare, di impegnarsi seriamente per il riavvicinamento del vostro rapporto.

Prima ho parlato ai mariti, compagni, partner e, se me lo permetti, ora sento di dover dire una cosa alle donne:

quando le persone decidono di fare un percorso individuale di coaching con me, io dico sempre: se siete convinti di farlo in 2, tanto meglio, ma se il vostro partner non è convinto, non è un problema.

Del resto, il percorso individuale, non ha lo scopo di far capire all’altro che sbaglia ma, al contrario, ciò che scopri è cosa puoi fare TU per migliorare la situazione. Non si inizia il percorso per accusare Lui dei suoi torti e farlo sentire in colpa. Se fosse questo il tuo intento non arriverai mai a nessun risultato utile.

Perché dico questo? Perché molti si creano l’aspettativa che, avendo fatto insieme il percorso, avendo entrambi capito alcuni passaggi, avendo compreso il perché di alcune dinamiche allora, è OVVIO, che entrambi ci si impegni perché le cose cambino. E invece no: è tutta, solo, soltanto, una tua aspettativa e, come tutte le aspettative, si tende a pretendere che l’altra persona faccia alcune cose proprio come vorremmo noi e la pretesa uccide ogni possibilità.

Nessun mio percorso si intitola “come trasformare il partner”.

Il percorso individuale o di coppia, prevede il tuo impegno per creare un rapporto di coppia appagante.

 

Fabio Salomoni