Parliamo di figli e di faccende domestiche. I tuoi figli ti aiutano in casa? Dovrebbero.
Come sempre si inizia con piccole cose che spettano loro, ad esempio portare l’acqua a tavola, solo l’acqua, e se finisce durante il pasto, poiché è un loro compito, l’incaricato si alza e va a prendere la nuova bottiglia.
Ecco che inizia ad assimilare il concetto di responsabilità nello svolgere un qualcosa che gli è stato affidato ed il concetto di aiutare i famigliari contribuendo.
In seguito passerà ad apparecchiare e c’è un messaggio importante: tutti contribuiscono e “poiché tutti fanno qualcosa, è importante che anche tu dia una mano”.
Ci si aiuta e si contribuisce, quindi se tu apparecchi, io sparecchio. La responsabilità: figli e faccende domestiche.
Non possiamo però pretendere che accolgano con infinita gioia ogni mansione che affidiamo loro, quindi cosa fare se si scordano di svolgere il loro compito o se sono così presi dalle proprie occupazioni da rimandare all’infinito?
Inutile iniziare una guerra a suon di urla e rimproveri.
Se non svolge la sua mansione e apparecchi tu al suo posto, avvisalo che lo hai sostituito in un compito che era stato assegnato a lui, e avvisalo che poi dovrà sparecchiare.
E se non lo fa?
Ti chiedo un enorme sforzo: lascia tutto lì, non occupartene tu.
Quando non ci saranno più i piatti, chiedigli dove puoi impiattare la sua pasta.
Senza rabbia, senza isterismi, quasi fosse un gioco, semplicemente è un effetto della causa che ha determinato.
Anzi, mentre glielo dici rideteci insieme… il messaggio sarà comunque arrivato: “Non ti sto rimproverando di nulla… solo che non hai sparecchiato e non ci sono più piatti perché sono ancora qui sul tavolo. Tutto qui”.
Se sparecchi tu al suo posto, apprenderà che c’è una soluzione molto comoda, tanto semplice che merita di essere ripetuta per tutte le volte successive: lasciar fare a te.
I nostri figli si sono dati la regola: se Alessandro apparecchia, Giada sparecchia e viceversa. E noi genitori? Cuciniamo. Tutti devono contribuire.
Figli e faccende domestiche.
Se Giada passa l’aspirapolvere, Alessandro butta l’immondizia. E noi genitori? Svuotiamo la lavastoviglie o sostituiamo i sacchetti della spazzatura.
Tutti devono contribuire. Figli e faccende domestiche.
Ogni volta lo diciamo chiaramente: “Mentre tu fai questa cosa, Io faccio quest’altra”, creando un clima di collaborazione.
Sembra un particolare da poco, ma se non lo dici chiaramente e ad alta voce, avranno la sensazione che i genitori stiano scaricando su di loro ogni incombenza di casa.
E spesso, mentre svolgono la loro attività, diamo loro una mano, magari spostando le sedie ed aiutando chi passa l’aspirapolvere.
Lo scopo non è scaricare su di loro,
ma educarli alla collaborazione.
E dopo che hanno agito portando a termine il loro compito? Ringraziare.
Dire grazie e dire che hanno fatto un buon lavoro, anche se molto probabilmente tu lo avresti fatto meglio. Ma del rinforzo positivo, ne parleremo un’altra volta.
Fabio Salomoni