Come parlare ai figli è un’arte che, come genitori, siamo chiamati a imparare e affinare nel tempo, crescendo con loro. Le parole che usiamo e, soprattutto, l’atteggiamento che assumiamo quando ci mettiamo in ascolto o ci rivolgiamo a loro, fanno davvero la differenza.
Quanto vorremmo che i nostri ragazzi seguissero i nostri passi e fossero allineati ai nostri valori. Ma più spesso se ne discostano per formare la loro identità.
Come parlare ai figli? Come introdurre l’etica nella nostra comunicazione? Che cos’è l’etica?
È ciò che ritieni giusto e corretto del comportamento umano. Sono i sani principi, quelli che ci hanno insegnato i nostri genitori e che si tramandano da generazioni.
I nostri figli potrebbero chiederci: “Come sai ciò che è giusto e ciò che è sbagliato?” Attraverso ciò che impari da tutto ciò che ti circonda.
Eppure, in alcuni Paesi si considerano appropriati dei comportamenti che, in altri, vengono considerati in modo diametralmente opposto. Ecco perché diventa fondamentale capire come parlare ai figli e capire come reperiscono le informazioni per farsi delle opinioni.
Come parlare ai bambini
Come parlare ai bambini è un’altra competenza che dobbiamo acquisire. Per capirci, non attendere che tuo figlio sia adolescente per cercare di avere un dialogo con lui o con lei. Se non lo hai abituato prima al confronto, difficilmente lo accetterà quando il suo mondo da “genitore centrico” diventerà “amici centrico”.
E di cosa dovreste parlare? Anche quando è piccolo, è fondamentale scambiare con lui impressioni sulle sue emozioni. Cosa prova quando un suo compagno reagisce male e lo ferisce, anche solo verbalmente? Come si sente quando accade a scuola un episodio di cui è testimone? Come parlare ai figli?
Mettiti nei suoi panni di bambino e ascolta. Dedica loro il tempo necessario: farli sentire importanti è il primo passo per aiutarli ad avere fiducia in se stessi.
Come parlare ai ragazzi
Come parlare ai ragazzi? Se avrai accompagnato la loro crescita coinvolgendoli nelle scelte e sollecitandoli alla riflessione, il tuo compito di genitore di adolescenti potrebbe rivelarsi meno gravoso.
Considera che oggi i ragazzi tendono a informarsi su YouTube o attraverso i social oppure dagli amici. La fonte principale, non sei tu e neppure la scuola.
La sfida consiste nel fare in modo che formino un punto di vista personale, non superficiale, rispetto a quanto accade attorno a loro e fare in modo che non lo subiscano passivamente.
Come riuscirci? Parlando con loro, attivando il loro senso critico, domandando loro:
- Cosa hai pensato?
- Cosa hai provato?
- Come ti fa sentire?
Tra i tanti argomenti non scordare di farli confrontare con i propri sentimenti e le proprie emozioni. Ti porto subito un esempio.
Tuo figlio torna a casa da scuola e ti racconta che una compagna di classe ha preso un brutto voto. Anziché dare scarsa importanza al tema, prova a chiedergli:
– “Cosa hai provato quando hai visto Francesca prendere quel brutto voto?”
– “Secondo te, cosa ha provato Francesca?”
In altre parole, fai in modo che prendano in considerazione le emozioni, il provare, il sentire. Fai in modo che allenino la loro consapevolezza, riflettendo sulle proprie emozioni per imparare a dare loro un nome, ma anche riflettendo su ciò che possono provare gli altri per mettersi nei loro panni.
Ed ecco un’altra situazione. Tua figlia ti spiega che il suo amico era sui mezzi pubblici senza biglietto ed è stato “pizzicato” dal controllore.
Fatti vedere interessato e chiedile:
– “Secondo te quale vantaggio porta?”
– “Come ti fa sentire l’idea di agire così?”
– “Come consideri chi si comporta in questo modo?”.
E ancora. Michele ha copiato tutta la verifica di italiano, Patrizia ha risposto male all’insegnante di inglese, domanda a tuo figlio o a tua figlia cosa hanno provato, come la pensano, come li ha fatti sentire essere testimone dell’accaduto, come pensano si possano sentire gli altri.
Come parlare ai ragazzi diventa un allenamento per noi adulti, mentre li aiutiamo a confrontarsi con ciò che è giusto o sbagliato partendo dal loro modo di percepire. Il nostro compito di genitori è sostenere lo sviluppo della loro identità, facendo in modo che si fermino un momento a riflettere sui temi importanti insieme a te mamma o a te papà..
3 modi per farsi ascoltare
Per i genitori, farsi ascoltare non è sempre facile. E se ci capita di perdere la calma, eccovi 3 modi per ottenere attenzione e non cadere in errore:
- dai poche indicazioni e chiare, più ci si allunga nel parlare, più è complicato per loro comprendere
- utilizza un linguaggio positivo, scegli di dire loro cosa fare, anziché dare raccomandazioni su cosa evitare
- parla con toni pacati, urlare mette i bambini e i ragazzi sulle difensive, perché il loro cervello attiva processi di difesa che si preoccupano più di sopravvivere che di apprendere.
In concreto, invece di dire: “Non rovesciare il latte”, provate con “Tieni bene in equilibrio la tazza”, senza alzare la voce.
In conclusione, se desideri che i tuoi figli abbiano principi allineati ai tuoi, non puoi lasciare che acquisiscano le informazioni prevalentemente da altre fonti. Puoi cominciare subito a parlare con loro per renderli più consapevoli e responsabili delle loro scelte.
Fabio Salomoni