Incomprensioni nel rapporto di coppia. Perché? Vi sono delle differenze comunicative tra Lei e Lui.

Tali differenze, se non sono conosciute, inducono i partner a fraintendersi facendo nascere malesseri e frustrazione da ambo le parti.

Se non si conoscono le differenze, si ha l’illusione che tutti debbano comunicare, pensare e agire come noi, ci sembra ovvio e si dà per scontato che non possa che essere così.

Se hai questa illusione, ogni volta che qualcuno comunica o agisce in modo diverso dalle tue aspettative, lo/la si ritiene sbagliato/a (non solo si ritiene sbagliato il suo modo di comunicare e agire ma si ritiene sbagliata proprio la persona che “non va”, “non capisce”, “non ci arriva”, “lo fa apposta”, “si sbaglia”).

A questo punto si aprono le incomprensioni e le discussioni.

L’obiettivo dell’articolo di oggi è conoscersi un po’ di più per riuscire a capirsi.

Incomprensioni di coppia per finalità differenti di Lui e Lei

La comunicazione tra uomo e donna (sto generalizzando) sono diverse perché la finalità è diversa, l’obiettivo ultimo è diverso, lo scopo, la spinta viscerale e valoriale sono molto spesso diversi.

Parto da un esempio che ho trovato in un libro e che credo fotografi in modo meraviglioso le finalità differenti della comunicazione maschile e femminile: “una signora (che per comodità possiamo chiamare Anna) viene operata per alcuni noduli al seno. Dopo l’intervento, Anna riferisce alla sorella di sentirsi abbattuta, frustrata e ogni volta che vede la cicatrice o comunque, ogni volta che si vede allo specchio e nota che il profilo del seno non è più quello di prima e non è più come l’altro, ci sta male. La sorella le risponde: “Lo so, hai ragione, anche per me è stato lo stesso dopo l’intervento, e ho provato queste tue stesse sensazioni”.

Anna decide di parlarne anche alla sua più cara amica la quale le risponde; “Immagino sia un po’ come se il tuo corpo venisse violato. Credo che quel che provi tu, purtroppo, sia una fase che attraversano molte donne”.

In entrambe le situazioni, Anna, parlando con la sorella e l’amica, si è sentita ascoltata, accolta, compresa, consolata grazie al fatto che c’è stato uno scambio empatico di ascolto.

Anna ne parla con il marito ma, quando si è confidata con lui ha ricevuto questa risposta: “Beh, se ti dà così fastidio possiamo sempre pensare alla possibilità di sottoporti ad un intervento plastico per coprire la cicatrice e ridare una forma più naturale al seno”. Anna sente che queste parole la feriscono, le smuovono un moto di rabbia, di fastidio, ci rimane male.

A differenza della sorella e dell’amica, la risposta del marito mostra disinteresse per ciò che lei prova, per il suo stato d’animo e, oltretutto, sempre dal punto di vista di Anna, dopo ciò che aveva appena attraversato lui le stava consigliando di sottoporsi ad un nuovo intervento il che la mandò su tutte le furie: “Ma come?! Vuoi che faccia un altro intervento? Non ti importa proprio niente di me. Se ti disturba tanto la vista del mio seno cercati un’altra donna!”

Ovviamente il marito viene preso alla sprovvista. Non ha detto di essere disturbato dalla vista della moglie e del suo seno. È innamorato di lei e sente che la moglie ha totalmente frainteso e travisato le sue parole.

Questa conversazione è molto interessante. Lei parla in funzione di un certo bisogno e lui risponde per assecondare un bisogno diverso, che lui avrebbe se fossero a parti invertite.

I bisogni differenti di lui e lei fanno sì che il loro dialogo sia su livelli differenti. Qual è il bisogno di lei? Qual è il bisogno di lui?

Bisogni diversi e incomprensioni di coppia

Quali sono i diversi bisogni che portano all’incomprensione di coppia? Lei ha il bisogno di sapere che gli altri la comprendono, sono empatici con il suo sentire, desidera essere rassicurata e sapere che ciò che sta provando non è una follia ma che altre persone hanno attraversato questa sua fase. Lei ha bisogno di sapere che le persone che ama la comprendono. Questo non la fa sentire sola.

Il marito ha pensato che il bisogno della moglie fosse trovare una soluzione a ciò che la faceva soffrire.

Lei aveva bisogno di comprensione ed era convinta che la sua richiesta fosse chiara e ovvia ma lui ha ritenuto che la moglie stesse cercando una soluzione e gliel’ha fornita.

È solo un esempio ma vi assicuro che, con situazioni differenti, è una scena quotidiana di incomprensioni nel rapporto di coppia.

Lei ha bisogno di sapere d’essere capita

Una coppia che ho seguito in un percorso di riavvicinamento alcuni anni fa, fece emergere una situazione simile.

Il datore di lavoro della moglie le aveva proposto un pensionamento anticipato e lei aveva accettato. Dopo qualche giorno a casa disse al merito che ogni tanto si sentiva annoiata e probabilmente non più utile, perché prima aveva un ruolo importante, decisionale, appagante anche se molto stressante       e ora si occupa solo della casa e temeva che questo avrebbe potuto “svuotarla”, farla sentire inutile e poco apprezzata.

Nella sua affermazione c’era il bisogno che il marito le dicesse che COMPRENDEVA la sua preoccupazione anche se lui la apprezzava moltissimo, ma il marito le disse: “Ma, allora, perché hai accettato la loro proposta? Cercati dei lavoretti da fare” e lei si è sentita incompresa, non capita e sola.

Molto spesso le incomprensioni nel rapporto di coppia avvengono perché gli uomini (tendenzialmente) agiscono in una modalità problema>soluzione senza considerare gli umori della partner, il suo bisogno di condivisione, il bisogno di sentirsi compresa.

La maggior parte degli uomini (e ricordo per l’ennesima volta che sto generalizzando) si concentra immediatamente sul problema da individuare e sulle possibili soluzioni da trovare e applicare per affrontare e risolvere il problema.

Chi ha ragione nelle incomprensioni di coppia?

Ancora una volta faccio la domanda: in tutte queste situazioni di incomprensione all’interno del rapporto di coppia, chi ha ragione? Chi ha torto? La sola risposta possibile è: entrambi.

Lei ha ragione sentendo il bisogno di comprensione e vicinanza e lui ha ragione perché ritiene che se c’è un problema occorre risolverlo al più presto per dissipare ogni preoccupazione.

Ciò che fa lei e ciò che fa lui, ogni giorno

Dico spesso a coloro che decidono di fare un percorso per il riavvicinamento del rapporto di coppia, che è stupido, è sbagliato ed è inutile, fare la conta di quel che fai tu e quel che fa l’altro/a.

Quando si fa la tara e il netto delle azioni quotidiane, ognuno di noi è bravissimo a mettere nell’elenco il nostro carico, le nostre attività, tutto ciò di cui ci occupiamo noi, ma siamo molto poco bravi a mettere nell’elenco tutto ciò che fa l’altra persona.

Le nostre valutazioni sono spesso tutt’altro che imparziali.

Magari le tue azioni vengono considerate poco e nella sua ipotetica lista molte delle cose che fai tu, si scorda di inserirle e gli passano inosservate. Allo stesso modo, molte delle cose che fa l’altra persona, ti passano inosservate e non le inserisci nel “dare e avere” che ognuno compone nella propria testa.

Alla fine, ognuno dei due è convinto, facendo la stima del proprio impegno e di quello dell’altro, di metterci di più, di pensare a più cose oppure di pensare a meno cose MA molto più importanti.

Il più delle volte non è così. Ognuno ha le proprie occupazioni e sono importanti perché se invece di essere in due foste da soli, tutto il carico cadrebbe solo su di te e ti accorgeresti che l’altra persona, qualcosa, faceva.

Durante un mio corso, una signora, mentre spiegavo queste cose, prese parola e in aula disse: “Ho scoperto, quando ci siamo separati, che mio marito, che non faceva niente, in realtà si occupava di una moltitudine di piccole cose che neppure passavano davanti ai miei occhi. Quando ci siamo separati ho dovuto occuparmi di tante mansioni di cui non avevo mai tenuto conto. Lo stesso l’ha vissuto lui”. L’ho trovata una bella e sincera presa di consapevolezza.

Il peso degli impegni nelle incomprensioni di coppia

Attenzione a valutare ciò che fai tu e ciò che fa l’altra persona perché una componente che viene poco presa in considerazione è la difficoltà o la propensione a quegli impegni.

Mi spiego: ci sono cose che io faccio e di cui mi occupo da 30 anni , che faccio ormai in poco tempo; oppure ci sono situazioni che per altri potrebbero essere noiose ma che a me tutto sommato piacciono e le faccio a cuor leggero.

Allo stesso modo, ci sono mansioni e occupazioni che a mia moglie pesano, ma pesano meno di quanto non pesino a me. Faccio un esempio: stirare. A mia moglie stirare non dispiace. Se valuta il proprio impegno in un’ora di ferro da stiro, lo valuta sulla base di una cosa che tutto sommato le piace fare. La stessa cosa, a me pesa enormemente quindi il nostro modo di dare “peso” a quell’occupazione è differente.

Io adoro andare a fare la spesa mentre mia moglie lo detesta. Io lo trovo un momento rilassante e ci vado volentieri e ormai conosco la posizione di ogni merce sugli scaffali quindi ci metto poco tempo.

Quindi, quando si stila la classifica dei tuoi impegni e dei suoi, è difficile farla realistica perché ci sono cose che fai o che fà e che considerate con pesi e misure diverse.

Incomprensioni di coppia per mancanza d’ascolto

Altro concetto importante che spesso porta alle incomprensioni di coppia: quando si parla, quando si chiacchiera come coppia, quando si discute, si dovrebbe evitare di interrompere chi sta parlando.

In gran parte è culturale. Nei paesi nordici è normale parlare lasciando finire l’interlocutore, è un segno di rispetto e, alcune persone che conosco e che sono nate in Norvegia o Finlandia, mi raccontano che, nei primi tempi nel nostro paese, erano basiti da come parliamo noi italiani, interrompendo in continuazione, parlando sopra e finendo le frasi l’uno dell’altro.

Per noi è normale, a noi sembra naturale e ovvio parlare così, ma, a quanto pare, non è l’unico modo. Dobbiamo iniziare a considerare il fatto che interrompere, sia un atto di scortesia che, spesso, esprime il voler essere “al di sopra” dell’altro/a.

Nel rapporto di coppia, voler prevalere non è un buon segno: non è un buon segno farsi sottomettere e neppure voler prevalere. Quando si interrompe, si invia al/la partner il messaggio che non è abbastanza importante, non è degno/a di essere ascoltato/a e che non siamo interessati al suo punto di vista. Se ci mettiamo nei panni dell’altra persona, dobbiamo ammettere che essere interrotti, è spesso frustrante e non permette di spiegare pienamente il proprio pensiero e punto di vista.

Quanti di voi vengono spesso interrotti quando parlano? Magari, pensandoci, ti accorgi di avere l’abitudine di interrompere spesso il/la partner che se ne lamenta e ti dice “mi interrompi sempre!”. Evitalo e riuscirai ad avere molte meno incomprensioni all’interno del tuo rapporto di coppia.

Rispetto! Questa parola che spesso viene nominata e che ha tante sfaccettature. Una di queste la si esprime attraverso un ascolto rispettoso.

 

Fabio Salomoni