Che ci crediate o no, ci sono genitori che non vogliono cambiare e migliorare. Nel mese di giugno, su facebook, ho postato un video dal titolo “Una sculacciata per educare i figli?”: è scoppiato il pandemonio!
https://www.facebook.com/Fabiosalomoniofficial/videos/446584042574471/
Ciò che ne è seguito è interessante e lo voglio condividere con te:
Punto 1: nell’articolo si dice che, secondo uno studio di Save the Children, gli italiani sono, tra gli europei, coloro che più usano la sculacciata come metodo educativo e la ritengono un ottimo mezzo educazionale.
Ebbene, ad oggi, sotto quel video ci sono oltre 100 commenti, e la stragrande maggioranza di coloro che hanno scritto, hanno confermato che, per loro, sculacciare i figli è sano, corretto, doveroso, utile.
Però un piccolo appunto è bene farlo: se in tuti gli altri paesi non la pensano così, forse si può agire anche diversamente.
È molto interessante osservare che nessuna ha messo in dubbio il proprio punto di vista.
I commenti sono un susseguirsi di generalizzazioni tipo: “Con questo modo di pensare, guarda i giovani d’oggi, che sciagura!”.
Davvero i giovani d’oggi sono una sciagura?
Davvero sono stupidi, egoisti irresponsabili e senza valori?
Io ne incontro molti, e non mi pare che il numero sia maggiore rispetto alle generazioni precedenti.
Oltretutto, poiché la stragrande maggioranza delle persone la pensa ancora così, coloro che hanno la convinzione che le nuove generazioni non siano all’altezza, non fanno che confermare che il vecchio metodo, ormai, ha fatto i suoi tempi.
Punto 2: leggo i commenti:
“Vorrei vedere te con mia figlia”
“Vuole mia figlia di 3 anni per una settimana? Le basterà per capire”
“Ma cosa vuole saperne lei? La mia al nido è la più brava e a casa è un mostro!”
“Ma se che mio figlio ieri per non mettere le scarpe ha spaccato uno specchio!?”
“Ma cosa dice? Io ho un figlio adolescente che mi risponde e che mi dice che non sono capace di fare un ca@@o e ne ho uno di 4 anni che fa quello che vuole!!”
Insomma, tutte convinte dell’efficacia del metodo, ma tutte in grande difficoltà, e nessuna che si chieda come mai.
Punto 3: molte, rispondendo, fanno una operazione che si chiama in comunicazione “Equivalenza Complessa”. Cosa significa? Significa che per aver ragione, mettono insieme 2 argomenti, uno corretto e uno, non attinente, ma accostato al primo, sembra avere una logicità.
Mi spiego con degli esempi: “Si, certo, non sculacciamoli più, e facciamogli fare tutto quello che gli pare e piace! Bel modo di educarli!”, peccato che siano 2 cose separate:
1) non sculacciamoli
2) lasciar fare tutto ciò che vogliono.
Secondo come hanno scritto alcune commentatrici del video, uno è una ovvia conseguenza dell’altro, ma non hanno una reale attinenza.
Infatti, in nessuna parte del video si afferma che non ci debbano essere regole, che non si debbano far rispettare, che non si debbano porre limiti e confini.
Si deve educare, si deve ottenere rispetto, un genitore si deve far ascoltare, ma non sono una ovvia e naturale conseguenza delle sculacciate.
Punto 4: tutte coloro che hanno commentato, hanno pensato più a dare la colpa ai figli che a mettere in discussione se stesse.
Come può esserci miglioramento?
Chiediamo ai figli di essere coerenti e non aggressivi, e poi noi, se in difficoltà, usiamo le “maniere forti”?
Da chi imparano ad essere come sono?
Perché hanno quel tipo di comportamento?
Cosa cercano di ottenere i figli che non riescono a farci comprendere se non facendoci “sclerare”?
Certo, lo so, è più facile imporsi con la sculacciata e dire “Ora fai così e basta, perché lo dico io!”.
È un ottimo modo per avere risultati nell’immediato, al prezzo, magari per alcune mamme, di un po’ di senso di colpa.
Ma un genitore non dovrebbe agire per costruire, mattoncino dopo mattoncino, un meraviglioso palazzo, nel futuro?
I figli con i loro comportamenti indisponenti, sfidanti, oppositivi?
Stanno mettendoci alla prova.
Stanno cercando di capire quali sono i loro confini e se abbiamo la capacità di farli rispettare.
Alle loro sollecitazioni noi ci riveliamo per ciò che siamo: autorevoli, autoritari o remissivi.
I figli sono come sono, e si comportano come si comportano, a seconda di cosa riveliamo del nostro essere.
Vuoi risultati diversi?
Non li otterrai con la sculacciata, li otterrai cambiando atteggiamento.
Punto 5: diversi commenti erano del tipo:
“Mia mamma mi ha cresciuto a sculacciate e ciabattate e ha fatto un ottimo lavoro”.
Può avere un fondamento. Ma dopo il punto 4, siamo certi che se avesse avuto la capacità di imporsi con il giusto tono, il giusto atteggiamento, la giusta personalità, non avrebbe ottenuto gli stessi risultati senza doverti colpire?
Quelle madri hanno fatto il meglio che potevano con le conoscenze e le capacità che avevano. Vanno solo ringraziate e certo non vanno condannate.
Ma i tempi sono cambiati, evoluti, migliorati anche nei rapporti genitori figli. Oggi abbiamo un patrimonio di conoscenze e studi che 50 anni fa erano impensabili.
Concludo dicendo che non mi interessa giudicare coloro che ricorrono alla sculacciata.
Non mi interessa individuare i buoni e i cattivi ma forse ci sono genitori che non vogliono cambiare e migliorare.
Ognuno a casa propria faccia come vuole, ci mancherebbe. Ma 100 anni fa, i nonni dei nostri nonni, ritenevano giusto tenere i figli inginocchiati sui ceci per educarli, bacchettare le mani e colpirli con la cintura.
Ora quei metodi vengono condannati, ma per loro era normale e ovvio.
Un domani, i nipoti dei nostri figli, guarderanno ai metodi educativi di alcuni genitori odierni, e chissà se li troveranno assurdamente inadeguati.
Fabio Salomoni