Oggi desidero esaminare con te due pensieri che rovinano la coppia e che emergono spesso durante le sessioni che tengo con le coppie in difficoltà.

I pensieri si trasformano spesso in azioni o atteggiamenti che possono avvicinare o allontanare la coppia.

Pensiamo ad esempio ai pensieri di gelosia quanto siano deleteri nel rapporto di coppia: il dubbio, il cercare l’indizio all’interno di ogni particolare.

Due pensieri che rovinano la coppia: è una questione di principio.

Il primo pensiero che rovina la coppia è: “è una questione di principio”.

Quante di voi l’hanno detta o pensata? Dopo una discussione con il parente, con il collega, con i figli, con il/la partner.

È una questione di principio.

Quante volte questa frase, dopo una discussione ce la siamo detta tra noi, e ogni volta che la diciamo e pensiamo, ci convinciamo sempre più che “la ragione” è innegabilmente dalla nostra parte.

Siamo nel giusto, siamo quelli corretti, siamo quelli che non hanno nulla da rimproverarsi, perché se è una questione di principio si parla di “valori”, si parla di ciò che è più alto e importante nella vita di ognuno e, se hanno violato un valore, se lo hanno calpestato, loro sono cattivi, sbagliati, colpevoli.

In apparenza non fa una grinza. Ma in realtà sono pensieri che rovinano la coppia.

Situazioni che ti feriscono

Poniamo il caso che un o una partner, manchi di rispetto: magari ti infastidisce oltremodo che non ti avvisi quando ritarda, oppure ti manda in bestia il fatto che non ti dia mai una mano in casa, oppure durante una discussione il o la partner ti ha insultat*, dicendo una parola che tu non avresti usato mai, che esce dai tuoi limiti di accettabilità. Anche questo, ovviamente, rovina il rapporto di coppia.

Se la guardiamo ad un livello superficiale, HAI RAGIONE. Punto. Non c’è altro da dire. “Ma come ti permetti? Stiamo avendo una discussione e ti permetti di dirmi che sono un/a pezzo di “cacca”?” È inaccettabile. In questo modo si rovina il rapporto di coppia.

Dal mio punto di vista si sono superati i limiti.
A mio avviso si possono affermare le proprie ragioni senza dover ricorrere agli insulti beceri.

Quando mi vengono descritte queste situazioni, presto o tardi arriva la frase: “Adesso basta. Con mio marito (o con moglie), ho chiuso. È una questione di principio”.

Ecco la frase che emerge, che fa capolino e che ti fa mettere dalla parte di chi ha ragione su tutta la linea. Tu sei “i buoni” e lui/lei sono “i cattivi” perché hanno superato la linea dell’inaccettabile.

Allora faccio una prima considerazione molto importante: tu, che sei “i buoni”, ti è mai capitato di superare la linea con qualcuno?

Magari con un figlio, magari con il partner, magari con un collega, o con il vicino di casa, o con un cliente. Ad un certo punto il tuo autocontrollo è venuto meno, magari per eccesso di stanchezza, e hai aperto gli argini, hai alzato le paratìe, e tutto ciò che avevi fin li trattenuto, la frustrazione o la rabbia, sono usciti con forza e ti sei scagliato/a contro quella persona e, sì, per una volta, superando i limiti.

Ti è mai capitato? In tutti questi casi, NOI siamo dall’altra parte.

In questi rari casi, dove abbiamo dato in escandescenze, noi siamo venuti meno all’autocontrollo, abbiamo detto cose di cui poi ci siamo pentiti.

A tutto c’è un limite

Io, tu, tutti siamo sbottati con delle frasi o dei gesti che hanno superato il limite. Non avremmo voluto, ma è capitato. Se abbiamo preso per buono ciò che ho scritto all’inizio, se è successo, allora anche noi siamo stati i bruti, i cattivi, i colpevoli MA, in questi rari casi, cosa ci siamo detti? “Eh, non ne potevo proprio più…” “Eh, me le ha proprio tirate fuori…”.

Quindi, per capirci, quando gli altri ci mancano di rispetto sono brutti, cattivi e colpevoli, mentre quando NOI manchiamo a qualcuno di rispetto, abbiamo comunque una nostra valida motivazione e loro sono di nuovo i brutti, cattivi e colpevoli perché ci hanno indotto a reagire come non avremmo voluto.

Sono colpevoli di aver rovinato la coppia, di averci portato all’esasperazione, infatti, la frase che spesso mi viene detta è: “Eh, a tutto c’è un limite”. Gli altri ci mancano di rispetto e pensiamo “a tutto c’è un limite” e ce la prendiamo per quello che ci hanno detto. Se noi manchiamo di rispetto agli altri, pensiamo “a tutto c’è un limite” e ce la prendiamo per quello che ci hanno portato a dire.

Alla fine abbiamo sempre ragione noi.

Tutto questo ci dovrebbe far capire che non ci sono buoni e non ci sono cattivi.

Ci sono persone che vedono quello che sta succedendo da un proprio, personale, parziale punto di vista. Se non iniziamo ad accettare questo principio, ogni rapporto di coppia, è destinato a deteriorarsi perché inevitabilmente, qualcosa che possa ferirci accadrà. Questo modo di pensare rovina il rapporto di coppia.

I “nervi” scoperti di ognuno di noi

Quando ci mancano di rispetto, toccano dei nostri nervi scoperti, ci toccano sul vivo, toccano ciò che per noi è prioritario.

In tutti questi casi scatta la frase “è una questione di principio”.

È un punto di vista comprensibile ma superficiale della questione.

Se, quando tu hai perso le staffe, lo hai fatto perché ti hanno portato ai tuoi limiti di sopportazione, allora quando lo fa il/la partner (è chiaro che non avrebbe dovuto e avrebbe dovuto trattenersi, avrebbe dovuto evitare, avrebbe dovuto controllarsi) ma, se non c’è riuscito/a… (non sto parlando di violenza, per la quale non ci sono giustificazioni).

Dato che parliamo di un/una partner, un marito, una moglie, e non parliamo di mostri, dovremmo chiederci: “Cosa gli/le ha fatto superare il limite?”.

Sto parlando di famiglie normali, non sto parlando di rapporti con in casa un delinquente, non sto parlando di situazione dove c’è una patologia, magari un grave disturbo di personalità diagnosticato e dove gli scontri sono frequenti. No, sto parlando di famiglie normali, dove, i rapporti si interrompono, fratelli che non si parlano più da anni, genitori che hanno smesso di parlare ai figli o viceversa, in famiglie apparentemente normali, che subiscono la distruzione per una questione di principio perché qualcuno “ha superato il limite”. Improvvisamente si rovina il rapporto di coppia.

Famiglie normali che “per una questione di principio” smettono di amarsi, smettono di comunicare, smettono di interagire, alzando un muro di rancore.

Qualcosa nel rapporto improvvisamente cambia

Certo, se ogni giorno, il tuo partner ti insulta in ogni modo e ti maltratta stiamo parlando di altro, stiamo parlando di maleducazione, stiamo parlando di una abitudine all’insulto, stiamo parlando di persone che non hanno considerazione per la persona che hanno di fronte.

Qui parliamo d’altro, non di queste situazioni che esistono ma sono situazioni limite.

Vi sto parlando di quando non si è ancora arrivati alla situazione dove ogni cosa che dici e fai sembra essere sbagliata perché ogni atto è una scusa per colpirsi a vicenda.

Nella maggior parte dei casi, le dinamiche con il o la partner, hanno “alti e bassi”, anzi, nella maggior parte dei casi hanno dei medi e dei bassi (con pochi alti) ma, tutto sommato, il rapporto, il dialogo, è apparentemente più o meno scorrevole.

Fino a quando non accade qualcosa e il rapporto di coppia si rovina. Accadono quegli episodi che sono come una bomba in una cristalleria e tutto va in frantumi e vedi tutto in modo diverso.

A questo punto, tutto ciò che prima accettavi e ti sembrava normale quotidianità, non va più bene, è inaccettabile, lo detesti visceralmente.

A questo punto, diventa facilissimo che una sua parola o un suo gesto varchino il limite innescando “una questione di principio”.

Due pensieri che rovinano la coppia: mi deve chiedere scusa

E qui si passa alla 2ᵃ frase che rovina il rapporto di coppia: “è lui (è lei), che mi deve chiedere scusa; se non lo fa, non ci parlo più”.

Anche questo atteggiamento è figlio del giudizio che noi diamo dal nostro punto di vista.

Entra in gioco anche un secondo elemento: la punizione.

La punizione per il suo torto è doversi prostrare e chiedere scusa. C’è di mezzo la nostra fierezza, l’ego, entra in gioco un rapporto di forza: vinco io se mi chiedi scusa e vinci tu (e perdo io) se sono io a fare un passo indietro.

Hai un’idea di quanti danni abbia fatto l’essere fieri? Quanti rapporti ha rovinato? Quante lacrime ha fatto versare? Quanti figli e madri non si parlano più? E quanti fratelli e sorelle non si rivolgono più la parola? Quanti partner non stanno più insieme? Quanto amore è stato dissolto dalla fierezza e quanta rabbia è figlia dall’orgoglio? Quanti rapporti di coppia rovinati per questo.

Capire la difficoltà altrui

Ho avuto in aula una madre che ha fatto con me un bellissimo percorso di coaching. All’inizio, poiché il figlio aveva dei comportamenti aggressivi verso di lei e verso il fratellino, lei mi diceva: “Se non mi chiede scusa, se non si dimostra pentito, io non gli rivolgo più la parola COSÌ IMPARA”.

Sto parlando di una brava mamma, molto attenta e premurosa, che fa del suo meglio, ma, ad un certo punto si è ritrovata invischiata in questo meccanismo.

Più lei si arrabbiava e più il bambino era aggressivo perché era il modo con cui dimostrava il proprio disagio. Lui aveva un disagio, e certamente lo manifestava in modo sbagliato, ma era il solo modo che riusciva a mettere in campo.

Era il suo modo per dire “aiutami, rassicurami, amami” e la mamma, non capendo, per educarlo, per insegnargli il giusto comportamento, non lo aiutava, non lo rassicurava e non gli dimostrava amore, peggiorando la situazione.

Nel rapporto di coppia è la stessa cosa. Occorre capire che chi sbaglia, spesso lo fa a causa delle difficoltà che sta vivendo.

Vale la pena fare muro contro muro?

Talvolta mi chiedo: queste posizioni ferree, ne valgono la pena? Questo muro contro muro, ne vale la pena? Questi giochi di forza, ne valgono la pena quando a repentaglio c’è il rapporto con le persone che ami?

Certo, non si può soprassedere su tutto.
Certo, non puoi sopportare tutto supinamente per quieto vivere e non è quello che insegno a fare a chi mi contatta per fare un percorso con me.
Ma la soluzione ai dissidi e alle difficoltà, non è il rancore.

La soluzione non è far sentire gli altri sbagliati, anche perché, lo ricordo, dal punto di vista degli altri, quelli che stanno sbagliando siamo noi.

Il punto di vista nella coppia

Spesso mi viene in mente una vignetta che ogni tanto mi compare su facebook: ci sono due persone in piedi una difronte all’altra e tra loro, a terra, c’è scritto un numero. Una delle due persone guarda il numero e afferma con assoluta convinzione “è un sei” e non ammette repliche perché è chiaro e ovvio che sia un sei. L’altra persona che guarda da un punto di vista diverso, afferma con altrettanta convinzione “è un nove” e non ammette repliche perché dal suo punto di vista è chiaro e ovvio che sia un nove.

Tutti abbiamo una visione parziale della verità e quando lo capiamo, quando lo accettiamo, iniziamo a smettere di essere giudici accusanti e iniziamo a cercare di capire.

Attenzione bene, non sto dicendo di “approvare” i comportamenti che ci fanno soffrire, ma capire, comprendere, che gli altri hanno una loro visione, un loro passato, dei loro meccanismi, delle loro ferite che portano a quelle azioni.

Questo è il solo e vero rispetto. Rispetto il fatto che tu possa avere un tuo punto di vista diverso dal mio, con il quale non sono d’accordo, ma accetto che tu la possa pensare così.

Dobbiamo essere consapevoli che ogni volta che diciamo a qualcuno che ci manca di rispetto, lo stiamo giudicando e noi, a nostra volta, stiamo mancando di rispetto a quella persona.

 

Fabio Salomoni