Con tutto quel che hai fatto per loro… Quando si vive la frustrazione all’interno di un rapporto si ha la netta sensazione di spendere molte energie, di prodigarsi per l’altra persona, di esserci nei momenti che contano e di ricavare ben poco in cambio.
Una delle frasi che sento più spesso dalle persone che fanno un percorso individuale con me è: “Con tutto quel che faccio per…” e segue la parola mio marito, mia moglie, mio figlio o mia figlia.
Stiamo parlando di rapporti familiari, di amore, di alimentare reciprocamente un rapporto, di dare con gioia e ricevere con gratitudine.
Quando l’equilibrio si spezza, si ha la sensazione di essere in credito nei confronti del’altre persona che non restituisce, neppure in minima parte.
Quando si raggiunge questo stadio, il declino del rapporto è rovinoso.
Se anche, l’altra persona, mostrasse un certo impegno, sarebbe una semplice goccia nel mare e non sortirebbe alcun effetto utile.
Ti ama o non ti ama?
Una prima domanda da porsi è se, nel proprio profondo, si ritenga che l’altra persona ci ami ancora.
Di solito lo chiedo molto direttamente: “Ma tu, nel profondo, pensi che (i tuoi genitori, tuo marito, tua moglie, i tuoi figli) ti amino o pensi che non ci sia più alcun interesse se non quello di troncare definitivamente il vostro rapporto?” ed è una domanda importante. Certo, la frustrazione fa generalizzare e nei momenti di sconforto si forma l’idea che nessuno tenga più a noi ma, nel profondo, la sensazione che si possa ricostruire la relazione, la speranza che sia solo un momento particolare, l’ipotesi che non ci si riesca a capire ma ci siano soluzioni, c’è ed è su questo che si fonda la ripartenza.
Hai mai sentito parlare di “visione o ascolto selettivo”? avviene quando il nostro cervello seleziona le informazioni che riceve dagli occhi o dall’udito e ne tiene in considerazione solo alcune, elaborandole, e la conclusione che ne trae la definisce realtà o verità anche se è una considerazione molto parziale.
Perché ti dico questo? Perché è ciò che avviene quando la frustrazione si fa strada all’interno di un rapporto di coppia o genitori-figli. Quando si è affranti per quanto accade, si tengono in considerazioni solo le aspettative tradite e deluse, senza riuscire a tener conto dei momenti lieti, delle situazioni di serenità o qualunque elemento che non alimenti il rammarico.
Quando si entra nella convinzione che il partner non ci consideri più perché non vuole parlare con noi o non vuole condividere con noi momenti e pensieri della giornata, ogni silenzio viene riconosciuto e sottolineato andando a confermare l’ipotesi di disinteresse. E se ci parla? E se dice qualcosa? Non viene considerato, non viene ritenuto valido, ci diciamo che “è solo un caso” o passa del tutto in sordina. In questo modo la frustrazione non può che aumentare.
Nel rapporto genitori-figli può avvenire esattamente la stessa cosa: genitori che considerano solo i comportamenti impropri dei figli e figli che considerano solo le mancanze dei genitori, peggiorando sempre più la sensazione d’amore all’interno del rapporto.
Ti ama immensamente
Ciò che trapela nella maggior parte dei casi quando si arriva ad un confronto tra partner o tra genitori e figli, è che tutti amano, tutti hanno a cuore l’altra persona, tutti ci tengono.
Se stai vivendo più o meno intensamente la frustrazione di cui sto parlando in questo articolo starai pensando “Eh no, ti sbagli, non mostra mai di tenere a me, non mostra alcun interesse, non mi vede, non mi considera, etc” ed è la giusta considerazione, l’unica possibile, dopo la selezione visivo-uditiva che avviene in tutti noi.
Sai qual è il vero problema? È che le persone non amano nello stesso modo, le persone non mostrano amore nella stessa maniera.
Ognuno di noi ha delle aspettative nei confronti del partner, dei genitori e dei figli.
Ognuno di noi è portato a credere che se amassero, se ci amassero veramente, si comporterebbero nei nostri confronti in un certo modo e poiché non avviene, è chiaro ed evidente che non hanno alcun reale interesse nei nostri confronti.
È una deduzione a seguito dell’aspettativa delusa.
Il problema è che anche l’altra persona ha delle aspettative. Anche l’altra persona si aspetta che tu faccia un qualcosa a dimostrazione dell’amore che nutri nei suoi confronti. “Ma io mi faccio in quattro! Di cosa può mai rimproverarmi?” certamente di un qualcosa che per te è di scarsa o minore importanza.
Con tutto quel che hai fatto… non ti dimostra amore nel modo corretto
Le persone dimostrano amore per come vorrebbero ricevere amore.
Le persone non sanno dimostrare amore per come vorrebbe riceverlo la persona amata.
Ti faccio un esempio: un ragazzo che sto seguendo con un percorso individuale da qualche settimana mi riferisce che i suoi genitori fanno di tutto per dimostrargli il loro amore. Hanno lavorato tanto, gli hanno permesso di frequentare le scuole che desiderava, gli hanno fatto sempre trovare un piatto caldo e degli abiti stirati. Lo hanno fatto con tutto il cuore e per loro questo era il modo di dimostrargli il loro amore. Attraverso questi gesti gli hanno comunicato che tenevano a lui, che si prendevano cura del figlio e in quel prendersi cura, c’era il loro amore.
Peccato, che non gli abbiano mai detto parole d’amore.
Il padre, preferisce lavorare qualche ora in più dimostrando amore attraverso un maggiore guadagno piuttosto che dirgli “ti voglio bene e sono fiero di te”.
La madre, molto presente e precisa nell’assecondare i suoi bisogni prima ancora che lui li palesi, non gli ha mai detto “ti voglio bene e ho fiducia di te”.
Il ragazzo si sente accudito, ma non si sente amato.
I suoi genitori, ricevono spesso dal proprio figlio parole di amore, stima e fiducia ma poiché loro considerano l’amore attraverso il fare, ritengono che lui non tenga a loro perché non li ripaga della stessa moneta.
Tutti si amano ma nessuno si sente amato.
Con tutto quel che hai fatto… il linguaggio dell’amore
Lo stesso avviene spesso tra partner: lui dimostra amore attraverso un certo comportamento che lei considera di scarsa rilevanza e non si sente amata poiché si aspetta altro dal partner.
Lei, dal canto suo, fa per lui ogni gesto d’amore che desidererebbe ricevere e riceve in cambio solo delusione, non si sente amata ed è avvilita.
Entrambi si amano.
Entrambi dimostrano a proprio modo, amore.
Entrambi sono frustrati dal non ricevere secondo le proprie aspettative.
Ogni anno a dicembre tengo un corso on-line di 4 ore per spiegare le tipologie di bisogno d’amore perché si possano individuare e si possa agire di conseguenza.
È indispensabile riconoscere di cosa abbiano realmente bisogno i componenti della nostra famiglia per evitare che abbiano la sensazione di non ricevere amore da noi.
Inoltre, è importante rendersi conto di quali gesti d’amore fanno per noi gli altri componenti della famiglia. Non è il modo corretto, non ne siamo sufficientemente soddisfatti e appagati, desidereremmo altro, ma significa riconoscere che c’è comunque da parte loro una dimostrazione d’more nei nostri confronti.
Infine, se riconosciamo il nostro bisogno prioritario d’amore, le nostre richieste non saranno più molteplici e generalizzate, ma mirate a ciò che più ci appaga e che riteniamo indispensabile per alimentare il nostro rapporto.
A volte non occorre che facciano di più, ma che facciano le cose giuste.
Fabio Salomoni