In questo articolo abbiamo già introdotto l’argomento che riassumo brevemente: molte donne si lamentano perché non ricevono dal proprio partner l’aiuto che si attendono. Hanno ragione.
Per l’istinto maschile, il fatto che vi sia la possibilità di dare una mano a qualcuno, non è un motivo sufficiente per intervenire.
Lui ti aiuta se glielo chiedi in modo diretto, come richiesta d’aiuto e non come pretesa.
Poiché secondo l’indole femminile, una vocina interiore ripete “Se mi ami, mi aiuti senza bisogno che te lo chieda”, quando finalmente ricorrono alla richiesta esplicita, lo fanno ormai esasperate e stanche, esprimendo risentimento e delusione.
La richiesta non ha più i toni di richiesta d’aiuto, ma di rimprovero e lui tende ad opporsi.
Ma allora come chiedere aiuto al partner?
Oggi te lo svelo, o meglio, ti svelo i passi che puoi fare, per allenarti a chiedere secondo la modalità maschile.
Fase 1: esercitati a chiedere aiuto. So che lo ritieni inutile. Dovrebbe capirlo da solo. Ma non avviene quindi esercitati a chiedere il suo intervento. Come? con richieste facili su qualcosa che Lui già fa.
“Puoi sistemare la lampadina in bagno?”
“Vai a prendere il vino in cantina?”
“Svuoti la lavastoviglie?”
Magari lo avrebbe fatto senza la tua richiesta, ma lo scopo non è cambiare Lui, è allenarti tu.
Sincerati di non utilizzare un tono esigente, perché se avrà la sensazione di mancare in qualcosa, rifiuterà il suo aiuto.
Quando sarai brava nella fase uno, potrai proseguire.
Fase 2: Allenati a fargli comprendere che le tue richieste sono richieste e non obblighi, e che può liberamente scegliere se accettare o meno senza per questo essere sotto accusa.
Se hai ben svolto la fase 1, Lui si sente apprezzato perché è stato utile.
Nella fase 2, cerca i suoi no, per allenarti a rispondere senza essere “caustica”.
Da evitare, a seguito del suo no, frasi tipo: “Ma come! Io lavo, stiro, vado al lavoro, faccio la spesa, cucino, rassetto, pulisco, ti chiedo una cosa e mi dici no?!?! Qui faccio tutto io!”.
Quindi, nel caso in cui dovesse dirti No, allenati a rispondere con tono sincero: “Ok, d’accordo, non c’è problema”. Mi raccomando, il tono deve dire “Sei libero di rifiutare e non ti giudico colpevole per il tuo no”.
Appresa la fase 2, puoi passare alla fase 3.
Solo ora, puoi chiedere aiuto al partner e non accettare i suoi no. Dopo che ti sei allenata nella fase 1 e 2, il messaggio che saprai inviargli sarà: “Se te lo chiedo, è perché ne ho proprio bisogno”.
Sempre con tono di richiesta d’aiuto e non d’accusa, se Lui ti risponderà no, ricorda che tu lo hai reso lecito nella fase 2 e quindi la frase sarà proprio questa “Ho proprio bisogno che tu lo faccia”.
Credo sia fondamentale in un rapporto di coppia, non avere discussioni a seguito di aspettative tradite.
Se desideri che la situazione cambi, è necessario imparare a fare ciò che non viene naturale, per innescare nuovi comportamenti.
L’alternativa è continuare come stai facendo, non chiedendo affatto o facendolo in modo indiretto, e interiorizzando le lamentele e le frustrazioni per ciò che Lui dovrebbe fare e non fa.
Se ti sei posta la domanda: “Ma perché mai io dovrei fare tutta questa fatica, imparare queste cose, cambiare il mio modo di comunicare, e lui non fa nulla per andare verso di me?” sappi che c’è un intero articolo dal titolo “Perché impegnarmi per Lui?” che tratta proprio questo argomento.
Fabio Salomoni